Può un
comunista?
Un comunista
in più o in meno cosa importa? Perché un comunista non può essere governista e
a chi giova la “riserva indiana”? E quanti ancora si sciacquano la bocca con
Berlinguer, tanto i comunisti servono solo al passato, ai ricordi di gioventù. E
adesso ci diranno ancora voi? con il dito puntato, si può votare comunista?
La risposta non cambia l’esito, ma la diamo lo
stesso.
Può un comunista ripudiare l’art. 11 e
sostenere ancora militari in Afghanistan e acquisto degli F35, siccome ci sono
in ballo 1000 posti di lavoro?
Si può accettare l’idea che se ne
compri di meno sei comunque di sinistra?
Si può cancellazione dell’articolo 18 perché siamo in crisi e dobbiamo
dare un segnale ai mercati? Può un comunista “sposare” la causa Marchionne,
stralciando con un sol colpo dignità, diritti, salario e rappresentanza
sindacale, perché c’è la globalizzazione?
Può un comunista sostenere un governo, in nome e per conto di un’Italia
più giusta, dove salari pensioni e lavoro vanno pagati solo dopo aver raccolto
le briciole avanzate dalle banche e dai potentati della finanza internazionale?
Puo’ la sinistra sostenere un governo che toglie e taglia soltanto a chi non ne
ha? Puo’ un comunista sostenere questa
sinistra? Diventi comunista se invece ritieni
che tutti sono tenuti
a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e
che il sistema tributario è informato a
criteri di progressività.
Perché oggi
la Costituzione è Comunista.
E‘ diventato
comunista credere che l’Italia sia una Repubblica democratica fondata sul
lavoro? Che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti
alla legge? E abbastanza comunista lottare
per rimuovere gli ostacoli economici e sociali, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese?
E’ comunista
riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro, promuovere le condizioni
che rendano effettivo tale diritto?
E’ comunista sostenere che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente
ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa e che la
durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge? E non da
Marchionne. Può bastare?
E le 5
stelle in movimento sono cura ricostituente o metastasi?
Ci siamo accorti della rabbia di molti cittadini, della voglia di urlare fuori
dalle sigle di partito, l’assoluta lontananza di idee e vedute sulle cose da
fare per restituire dignità al cittadino prima ancora che alla politica.
La politica
non viene più percepita come uno strumento /servizio/ forma di partecipazione
ma come vecchia pratica spartitoria di risorse e potere dopo il saccheggio. “Si
dividono il bottino, mandiamoli a casa”. Vedevamo anche l’emergere di una
sempre più definita voglia “partecipata” di strappare egemonia, di entrare nel
palazzo come cittadini derubati da tasse, debiti e disservizi.
Sarebbe
utile cavalcare senza demogogia il buono di questa “rabbia” e rivolgerci con lo
sguardo più aperto, perché il consenso della rabbia da solo stabilisce solo
deleghe in bianco e odio sociale.
Un centrosinistra
orbo verso urgenti e necessarie politiche per il lavoro e la crescita unitarie
e particolarmente sordo a sinistra. Ancora una sembrano autosufficienti e invincibili
a prescindere, ignorando una parte d’Italia disposta a collaborare senza però
disconoscere i propri valori e i propri ideali (altro termine eretico). Eppure Pur di sventolare una sola bandiera
sono riemersi tutti i pregiudizi vecchi e nuovi, i veti, la censura mediatica. Quando
potremo liberarci dalla cultura politica bigotta e del renziano berlusconismo
di sinistra?
Eppure C’è
ancora un popolo che moderato anche se disoccupato ed affamato. C’è ancora un
popolo per Salvini/ Berlusconi e le sue magie.
Oggi ci
resta la Costituzione possibilmente fondata sul lavoro.
E i
comunisti? Oggi ci sono tanti comunisti non
comunisti (provate a parlare con la base del pd) e altrettanti non comunisti
convintamente “comunisti” (provate a parlare con la base m5s) perché comunista
per loro è solo un ‘aggettivo’. Poi ci sono i comunisti comunisti, ma questa è
un’altra storia e prima di raccontarla dobbiamo rifarla.
Al lavoro e alla lotta