sabato 28 novembre 2015

"Dobbiamo scinderci sempre di più"

Non pensava forse Guzzanti, quando imitò in modo eccelso Fausto Bertinotti, che le sue parole ironiche e amare potevano essere prese alla lettera dalla sinistra italiana. Ma, incredibile, è accaduto proprio questo. La linea politica del "dividiamoci sempre di più" di Guzzanti - Bertinotti è stata presa alla lettera per anni dalla sbandata sinistra italiana. Maledetto sia photoshop!

Il Giubileo Comunista vuole porre fine a questa infausta politica della divisione. Noi parliamo solo di costruire, mai di dividere. Costruire il nuovo Partito Comunista Italiano, senza nostalgie, senza settarismi, per un nuovo popolo comunista che punti al governo del paese. Dal mondo invisibile a quello visibile, il contrario di quel che dicevi te, caro Bert...ehm Guzzanti Emoticon smile

#GiubileoComunista #ioPCIsono




La linea del "dividiamoci". Guazzanti - Bertinotti
"Dobbiamo scinderci sempre di più"Non pensava forse Guzzanti, quando imitò in modo eccelso Fausto Bertinotti, che le sue parole ironiche e amare potevano essere prese alla lettera dalla sinistra italiana. Ma, incredibile, è accaduto proprio questo. La linea politica del "dividiamoci sempre di più" di Guzzanti - Bertinotti è stata presa alla lettera per anni dalla sbandata sinistra italiana. Maledetto sia photoshop!Il Giubileo Comunista vuole porre fine a questa infausta politica della divisione. Noi parliamo solo di costruire, mai di dividere. Costruire il nuovo Partito Comunista Italiano, senza nostalgie, senza settarismi, per un nuovo popolo comunista che punti al governo del paese. Dal mondo invisibile a quello visibile, il contrario di quel che dicevi te, caro Bert...ehm Guzzanti :)#GiubileoComunista #ioPCIsono
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Sabato 28 novembre 2015

Don Camillo e Peppone

"Soltanto chi lavora, soltanto chi suda sa cosa sia la sofferenza"
La straordinaria saga dei film di Don Camillo e Peppone, sebbene utilizzati in chiave anticomunista, offrono uno scenario reale di quell'Italia del dopoguerra. Don Camillo in cor suo è un comunista, come lo è Peppone. In questa scena si accordano per costruire le case popolari del comune di Brescello, il loro paesino, e Don Camillo parla di proletari, poveri, sofferenza, lavoro e di case per tutti. Un messaggio in linea con quello comunista, con il nostro messaggio, ideale.
Con questo video vogliamo dire a voi, cattolici che guardano con sconcerto alla falce e martello, che forse siete comunisti ma ancora non lo sapete.


Don Camillo e Peppone, le case popolari
"Soltanto chi lavora, soltanto chi suda sa cosa sia la sofferenza"La straordinaria saga dei film di Don Camillo e Peppone, sebbene utilizzati in chiave anticomunista, offrono uno scenario reale di quell'Italia del dopoguerra. Don Camillo in cor suo è un comunista, come lo è Peppone. In questa scena si accordano per costruire le case popolari del comune di Brescello, il loro paesino, e Don Camillo parla di proletari, poveri, sofferenza, lavoro e di case per tutti. Un messaggio in linea con quello comunista, con il nostro messaggio, ideale.Con questo video vogliamo dire a voi, cattolici che guardano con sconcerto alla falce e martello, che forse siete comunisti ma ancora non lo sapete.#GiubileoComunista #ioPCIsono
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Venerdì 27 novembre 2015

lunedì 23 novembre 2015

Il socialismo in espansione, 1975.

In qui giorni caldi del Giugno 1975 in pochi avrebbero scommesso su dei risultati elettorali così incredibili. Si votava per le amministratuve (regioni, provincie, comuni), il PCI di Berlinguer è in rapida ascesa, ma nessuno credeva così tanto. I comunisti superano per la pirma volta gli 11.000.000 di voti, più del 33% delle schede. Un italiano su tre vota comunista. Migliaia di compagni e compagne increduli festeggiano per le strade e le piazze di ogni città, a Roma in migliaia si raggruppano sotto il Bottegone, a via delle Botteghe Oscure. Era l'inizio della svolta, i comunisti potevano cominciare a parlare di governo e non solo di opposizione. Le cose cambiarono realmente da quel Giugno '75, ma purtroppo in peggio, culminato con lo scioglimento dello stesso PCI nel 1989. Non era proprio quello che si sperava.

Quella gioia, quell'entusiamo, quel giubilo impazzito, non si è più ripresentato. Noi vogliamo riportare quelle emozioni, vogliamo riportare quei risultati, quella forza immensa che aveva il popolo comunista. Lo sappiamo i tempi sono cambiati, ma l'idea non cambia. L'idea cresce e si sviluppa, sopravvive ad ogni uomo, potente o meno che sia. Al Giubileo Comunsita diamo inizio alla costruzione del nuovo Partito Comunista Italiano, e vogliamo farlo perché l'Italia ha bisogno dei comunisti. Un giorno torneremo a battere il cervellone del Viminale.

‪#‎GiubileoComunsita‬ ‪#‎ioPCIsono‬


L'avanzata comunista el 1975
Il socialismo in espansione, 1975.In qui giorni caldi del Giugno 1975 in pochi avrebbero scommesso su dei risultati elettorali così incredibili. Si votava per le amministratuve (regioni, provincie, comuni), il PCI di Berlinguer è in rapida ascesa, ma nessuno credeva così tanto. I comunisti superano per la pirma volta gli 11.000.000 di voti, più del 33% delle schede. Un italiano su tre vota comunista. Migliaia di compagni e compagne increduli festeggiano per le strade e le piazze di ogni città, a Roma in migliaia si raggruppano sotto il Bottegone, a via delle Botteghe Oscure. Era l'inizio della svolta, i comunisti potevano cominciare a parlare di governo e non solo di opposizione. Le cose cambiarono realmente da quel Giugno '75, ma purtroppo in peggio, culminato con lo scioglimento dello stesso PCI nel 1989. Non era proprio quello che si sperava.Quella gioia, quell'entusiamo, quel giubilo impazzito, non si è più ripresentato. Noi vogliamo riportare quelle emozioni, vogliamo riportare quei risultati, quella forza immensa che aveva il popolo comunista. Lo sappiamo i tempi sono cambiati, ma l'idea non cambia. L'idea cresce e si sviluppa, sopravvive ad ogni uomo, potente o meno che sia. Al Giubileo Comunsita diamo inizio alla costruzione del nuovo Partito Comunista Italiano, e vogliamo farlo perché l'Italia ha bisogno dei comunisti. Un giorno torneremo a battere il cervellone del Viminale.#GiubileoComunsita #ioPCIsono
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Lunedì 23 novembre 2015

venerdì 20 novembre 2015

Il socialismo è ancora la nostra meta

"Il socialismo è la nostra meta, noi non lo nascondiamo. Vogliamo una società nuova fondata sulla fine dello sfruttamento, sulla solidarietà e la fraternità di tutti gli uomini, sulla loro eguaglianza sociale, sull'accesso di tutti al benessere, alla cultura e alla gestione economica e politica del potere, e sulla pace."
- Palmiro Togliatti, 1963 -

La meta non è cambiata, perché le idee sopravvivono sempre agli uomini. Anche oggi vogliamo una società fondata sulla solidarietà, la pace e sulla fine dello sfruttamento. Ricostruire quel PCI non è possibile, ricostruire quei tempi non è possibile, ma è possibile e doveroso costruire un nuovo Partito Comunista Italiano che ponga una nuova via al socialismo per l'Italia e i lavoratori italiani. Noi ci siamo! il 23 Gennaio 2016 ti aspettiamo, costruisci insieme a noi una nuova era di lotte e conquiste.

Togliatti, appello agi elettori 1963
"Il socialismo è la nostra meta, noi non lo nascondiamo. Vogliamo una società nuova fondata sulla fine dello sfruttamento, sulla solidarietà e la fraternità di tutti gli uomini, sulla loro eguaglianza sociale, sull'accesso di tutti al benessere, alla cultura e alla gestione economica e politica del potere, e sulla pace."- Palmiro Togliatti, 1963 -La meta non è cambiata, perché le idee sopravvivono sempre agli uomini. Anche oggi vogliamo una società fondata sulla solidarietà, la pace e sulla fine dello sfruttamento. Ricostruire quel PCI non è possibile, ricostruire quei tempi non è possibile, ma è possibile e doveroso costruire un nuovo Partito Comunista Italiano che ponga una nuova via al socialismo per l'Italia e i lavoratori italiani. Noi ci siamo! il 23 Gennaio 2016 ti aspettiamo, costruisci insieme a noi una nuova era di lotte e conquiste.#GiubileoComunista #ioPCIsono
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Venerdì 20 novembre 2015

mercoledì 18 novembre 2015

Vogliamo cambiare questo mondo, non aspettare l'altro!

"Pensateci, la religione attualmente convince la gente che c'è un uomo invisibile. Che vive nel cielo e guarda quello che fai in ogni minuto di ogni giorno. E l'uomo invisibile ha una lista speciale di 10 cose che non vuole che tu faccia. Se farai anche solo una di queste cose ha pronto un posto speciale per te, pieni di fuoco e fiamme e fumo e tortura e angosce dove vivrai per sempre e soffrirai e brucerai e griderai fino alla fine dei tempi. Ma lui ti ama. Ti ama e ha bisogno di soldi!"

Uno splendido ‪#‎GeorgeCarlin‬ spiega con una comicità unica e graffiante il significato della religione e come condizione la nostra vita. Il Giubileo Comunista non vuole darvi un nuovo credo, vuole invece dire all'Italia, con giubilo (da cui viene la parola Giubileo), che il nuovo Partito Comunista Italiano viene costruito, dopo 20 anni di diritti spariti e di sfruttamento sempre maggiore. A differenza di chi desidera conquistare il Paradiso dopo la morte, noi vogliamo conquistare il paradiso ma in terra, vogliamo cambiare questo mondo, non aspettare l'altro!


#‎GiubileoComunista‬
#‎ioPCIsono‬

martedì 17 novembre 2015

Qualcuno era comunista...

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.
Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Qualcuno è comunista perchè quella necessità, quella spinta, verso un mondo migliore, nuovo, non si è mai spenta.
E tu, perché sei comunista?
‪#‎QualcunoèComunsita‬ ‪#‎GiubileoComunista‬ ‪#‎ioPCIsono‬

lunedì 16 novembre 2015

In questi tempi di inciviltà...

Trilussa
LA NINNA NANNA DE LA GUERRA
(1914)
 Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

venerdì 13 novembre 2015

Può un comunista?



Può un comunista?
Un comunista in più o in meno cosa importa? Perché un comunista non può essere governista e a chi giova la “riserva indiana”? E quanti ancora si sciacquano la bocca con Berlinguer, tanto i comunisti servono solo al passato, ai ricordi di gioventù. E adesso ci diranno ancora voi? con il dito puntato, si può votare comunista?
 La risposta non cambia l’esito, ma la diamo lo stesso.
Può un comunista ripudiare l’art. 11 e sostenere ancora militari in Afghanistan e acquisto degli F35, siccome ci sono in ballo 1000 posti di lavoro?
Si può accettare l’idea che se ne compri di meno sei comunque di sinistra?  Si può cancellazione dell’articolo 18 perché siamo in crisi e dobbiamo dare un segnale ai mercati? Può un comunista “sposare” la causa Marchionne, stralciando con un sol colpo dignità, diritti, salario e rappresentanza sindacale, perché c’è la globalizzazione?  Può un comunista sostenere un governo, in nome e per conto di un’Italia più giusta, dove salari pensioni e lavoro vanno pagati solo dopo aver raccolto le briciole avanzate dalle banche e dai potentati della finanza internazionale? Puo’ la sinistra sostenere un governo che toglie e taglia soltanto a chi non ne ha?  Puo’ un comunista sostenere questa sinistra?  Diventi comunista se invece ritieni che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario è informato a criteri di progressività.



Perché oggi la Costituzione è Comunista.
E‘ diventato comunista credere che l’Italia sia una Repubblica democratica fondata sul lavoro? Che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge?  E abbastanza comunista lottare per rimuovere gli ostacoli economici e sociali, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese?
E’ comunista riconoscere a tutti i cittadini il diritto al lavoro, promuovere le condizioni che rendano effettivo tale diritto?
E’ comunista sostenere che il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa e che la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge? E non da Marchionne.  Può bastare?

E le 5 stelle in movimento sono cura ricostituente o metastasi? 
Ci siamo accorti della rabbia di molti cittadini, della voglia di urlare fuori dalle sigle di partito, l’assoluta lontananza di idee e vedute sulle cose da fare per restituire dignità al cittadino prima ancora che alla politica.
La politica non viene più percepita come uno strumento /servizio/ forma di partecipazione ma come vecchia pratica spartitoria di risorse e potere dopo il saccheggio. “Si dividono il bottino, mandiamoli a casa”. Vedevamo anche l’emergere di una sempre più definita voglia “partecipata” di strappare egemonia, di entrare nel palazzo come cittadini derubati da tasse, debiti e disservizi. 
Sarebbe utile cavalcare senza demogogia il buono di questa “rabbia” e rivolgerci con lo sguardo più aperto, perché il consenso della rabbia da solo stabilisce solo deleghe in bianco e odio sociale.
Un centrosinistra orbo verso urgenti e necessarie politiche per il lavoro e la crescita unitarie e particolarmente sordo a sinistra. Ancora una sembrano autosufficienti e invincibili a prescindere, ignorando una parte d’Italia disposta a collaborare senza però disconoscere i propri valori e i propri ideali (altro termine eretico).  Eppure Pur di sventolare una sola bandiera sono riemersi tutti i pregiudizi vecchi e nuovi, i veti, la censura mediatica. Quando potremo liberarci dalla cultura politica bigotta e del renziano berlusconismo di sinistra?
Eppure C’è ancora un popolo che moderato anche se disoccupato ed affamato. C’è ancora un popolo per Salvini/ Berlusconi e le sue magie.
Oggi ci resta la Costituzione possibilmente fondata sul lavoro.

E i comunisti? Oggi ci sono tanti comunisti non comunisti (provate a parlare con la base del pd) e altrettanti non comunisti convintamente “comunisti” (provate a parlare con la base m5s) perché comunista per loro è solo un ‘aggettivo’. Poi ci sono i comunisti comunisti, ma questa è un’altra storia e prima di raccontarla dobbiamo rifarla.

 Al lavoro e alla lotta

lunedì 9 novembre 2015

1989, cosa si è perso e cosa si è trovato

Questa scena del film "il silenzio dopo lo sparo" dice molto su quello che accadde nel 1989. Una collega di lavoro parla con schifo del proprio paese e dello stile di vita e se ne vuole andare dalla DDR. La protagonista del film, Bibiana Beglau (nel film Rita), la incalza dicendogli che nella DDR nessuno può toglierti la casa e il lavoro e che nel capitalismo tutto ciò che hai oggi non l'avrai più con tutti i suoi limiti.

Una cosa simile che accadde in Italia, e sta ancora accadendo, dopo la scioglimento del PCI. Tutti i diritti e le conquiste dei alvoratori, ottenuti dopo anni di lotta durissima, sono scomparsi. Costruire un nuovo Partito Comunista Italiano è la via, per noi, mestra per tornare a lottare e a conquistare quei diritti.

#GiubileoComunista #ioPCIsono #1989annushorribilis


1989, cosa perdi e cosa trovi.
Questa scena del film "il silenzio dopo lo sparo" dice molto su quello che accadde nel 1989. Una collega di lavoro parla con schifo del proprio paese e dello stile di vita e se ne vuole andare dalla DDR. La protagonista del film, Bibiana Beglau (nel film Rita), la incalza dicendogli che nella DDR nessuno può toglierti la casa e il lavoro e che nel capitalismo tutto ciò che hai oggi non l'avrai più con tutti i suoi limiti.Una cosa simile che accadde in Italia, e sta ancora accadendo, dopo la scioglimento del PCI. Tutti i diritti e le conquiste dei alvoratori, ottenuti dopo anni di lotta durissima, sono scomparsi. Costruire un nuovo Partito Comunista Italiano è la via, per noi, mestra per tornare a lottare e a conquistare quei diritti.#GiubileoComunista #ioPCIsono #1989annushorribilis
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Lunedì 9 novembre 2015

venerdì 6 novembre 2015

"Voglio costruire il nuovo Partito Comunista Italiano"

Questa che vedete è la cartolina che distribuiremo nelle piazze e nei mercati. Vogliamo sapere come volete che sia il nuovo Partito Comunista Italiano, le vostre opinioni e idee. Se volete potete anche spedirla a chi volete, magari come invito al Giubileo Comunista.
Vi aspettiamo in piazza!
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giovedì 5 novembre 2015

...e basta!

Noi i bambini li mangiamo... e basta!
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Lode al Comunismo

"È ragionevole, chiunque lo capisce. È facile.
Non sei uno sfruttatore, lo puoi intendere.
Va bene per te, informatene.
Gli idioti lo chiamano idiota e, i sudici, sudicio.
È contro il sudiciume e contro l’idiozia.
Gli sfruttatori lo chiamano delitto.
Ma noi sappiamo:
è la fine dei delitti.
Non è follia ma invece
fine della follia.
Non è il caos ma
l’ordine, invece.
È la semplicità,
che è difficile a farsi."
Bertolt Brecht

martedì 3 novembre 2015

Giuseppe di Vittorio. Mai più un cappello è stato tolto di fronte al padrone

Giuseppe di Vittorio moriva oggi 3 novembre 1957. Contadino, comunista e punta di diamante del sindacato e dle movimento operaio italiano. Lo ricordiamo oggi, pensando a come è diventato il mondo del lavoro 58 anni dopo.


"Voi sapete e l'avete pubblicato nel vostro giornale, ch'io posseggo una villa, molte case e vari e nutriti conti in banca. Ebbene mettiamoci dunque d'accordo; chiamate un notaio e in cambio della vostra accettazione delle modeste richieste dei lavoratori vi dichiarerò proprietari di tutti i miei beni."

Alla Bandiera Rossa

Per chi conosce solo il tuo colore, bandiera rossa,
tu devi realmente esistere, perché lui esista:
chi era coperto di croste è coperto di piaghe,
il bracciante diventa mendicante, 
il napoletano calabrese, il calabrese africano,
l'analfabeta una bufala o un cane.
Chi conosceva appena il tuo colore, bandiera rossa,
sta per non conoscerti più, neanche coi sensi:
tu che già vanti tante glorie borghesi e operaie,
ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.


lunedì 2 novembre 2015

I giovani, il PCI e il paradiso in terra


I iovani, il PCI e il paradiso in terra.
L'essenza del nostro #GiubileoComunista. Perché i comunisti il paradiso lo vogliono in terra!
Posted by Giubileo Comunista - Perchè il paradiso lo vogliamo in terra on Lunedì 2 novembre 2015

Si parte!